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15 marzo - V° GIORNATA NAZIONALE DISTURBI ALIMENTARI

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Il 15 marzo si svolgerà la quinta Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla contro i Disturbi Alimentari.

 

Il problema riguardante il rapporto con il cibo non è assolutamente un fatto nuovo anzi, fa parte della storia umana, ma oggi pare che la forte disponibilità di alimenti e la pressione sulle regole alimentari, stia letteralmente esasperando le problematiche legate anche all’affettività, ai rapporti sociali e alla propria immagine.

 

Secondo uno studio condotto nel reparto di Salute Mentale del St Vincent’s Hospital a Melbourne, Australia si sono ridotti di molto i disturbi alimentari o nutrizionali non specificati ma sono stati diagnosticati invece con un forte aumento i casi di anoressia nervosa e bulimia nervosa. Diagnosi che vedono un generale aumento dal 35% al 47%, mentre almeno un 5% viene classificato come disturbo da eccessi alimentari – anche questo sempre più diffuso.

 

Il presidente della Società italiana per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare (Sisdca), Nazario Melchionda, professore associato di endocrinologia all'Università di Bologna fa sapere che il 6% delle giovani donne italiane tra i 12 e i 25 anni soffre di disturbi alimentari.

Forse è bene che i giovani adulti e i genitori degli adolescenti riflettano un po’ più da vicino sui numeri, di un fenomeno fino a pochi anni fa relegato soprattutto al mondo femminile, ma che da qualche tempo ha preso piede anche tra i giovani maschi.

L’incidenza dell'anoressia è pari allo 0,5% e si manifesta in genere intorno ai 12 anni (e fino ai 25), quella della bulimia tra l'1 e il 2% e l’esordio di questo disturbo del comportamento alimentare varia di solito tra i 14 e i 30 anni, mentre quella degli altri disturbi alimentari non altrimenti specificati (i cosiddetti “Ednos”, Eating disorders not otherwise specified) si colloca tra il 3 e il 4%. I settori in cui il problema è più diffuso sono quelli della moda e dello sport (soprattutto nella danza) e se si tiene conto anche delle situazioni non ancora patologiche, la percentuale delle giovani che ne soffre arriva al 10%. 

I disordini alimentari sono subdoli perché chi ne soffre in un primo momento pensa di stare meglio, si convince di stare meglio e non avverte la patologia fino a che ha messo gravemente a rischio la propria salute. In effetti un fattore molto importante che richiede attenzione nell’anoressia è la tendenza alla denutrizione prolungata, che può portare in tempi brevi a conseguenze anche molto gravi per l’organismo, e quindi necessita di interventi di cura tempestivi. Anche la bulimia necessita di interventi tempestivi e mirati: le possibilità di cura della bulimia nervosa, come in altri casi di disturbi alimentari, vanno valutate dallo psichiatra, se necessario in collaborazione con psicoterapeuti e nutrizionisti a seconda delle cause e delle modalità bulimiche.

Giovanna Roseghini (13/03/2016)

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